APPUNTI ITALIANO (PIETRO VACCARI)
APPUNTI SUGLI AUTORI IN ORDINE CRONOLOGICO
- Giacomo Leopardi (1798-1837): poeta e filosofo, noto per la profondità delle sue riflessioni sulla natura umana e la condizione esistenziale dell'uomo, rappresentante del Romanticismo italiano. Le sue opere principali sono le "Canti", le "Operette morali" e lo "Zibaldone".
- Giovanni Verga (1840-1922): scrittore verista, noto soprattutto per i suoi romanzi e racconti ambientati in Sicilia, come "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo".
- Giovanni Pascoli (1855-1912): poeta, critico letterario e accademico, rappresentante del simbolismo e del decadentismo. Le sue opere principali sono "Myricae", "Canti di Castelvecchio" e "Il fanciullino".
- Gabriele D'Annunzio (1863-1938): scrittore, poeta e drammaturgo noto per la sua abilità nel rappresentare la bellezza e l'estetica. Rappresentante del Decadentismo e del simbolismo. Le sue opere principali sono "Il piacere", “Alcyone”, "Il trionfo della morte" e "La figlia di Iorio".
- Italo Svevo (1861-1928): scrittore noto per la sua capacità di rappresentare con grande ironia e sottigliezza la natura umana e la condizione esistenziale dell'uomo. Conosciuto soprattutto per il romanzo "La coscienza di Zeno", che rappresenta uno dei capolavori della letteratura del Novecento.
- Luigi Pirandello (1867-1936): drammaturgo, narratore e poeta, rappresentante del Teatro dell'Assurdo e del Modernismo. Le sue opere principali sono "Sei personaggi in cerca d'autore", "Uno, nessuno e centomila" e "L'umorismo".
- Giuseppe Ungaretti (1888-1970): poeta, noto per la sua poesia ermetica, caratterizzata da una grande sintesi espressiva e da un'attenzione alla dimensione morale e spirituale dell'essere umano. Le sue opere principali sono "L'allegria" e "Sentimento del tempo".
- Eugenio Montale (1896-1981): poeta, noto per la sua abilità nel rappresentare la malinconia e il senso di disincanto dell'uomo moderno, nonché per la sua attenzione alla dimensione sociale e politica della realtà. Rappresentante della corrente ermetica e del Neorealismo. Le sue opere principali sono "Ossi di seppia", "Le occasioni" e "Satura".
- Salvatore Quasimodo (1901-1968): poeta, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1959, noto per la sua capacità di rappresentare con grande forza espressiva il dolore e la sofferenza dell'uomo, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale. Rappresentante della corrente ermetica e della poesia civile. Le sue opere principali sono "Giorno dopo giorno", "Odore di eucalipto" e "Ed è subito sera".
PRINCIPALI FIGURE RETORICHE NELLA LETTERATURA ITALIANA
- Metonimia: sostituire una parte con il tutto (beviamoci un bicchiere) tramite un collegamento logico che trasla il significato dal primo al secondo termine.
- Analogia: accostamento di termini che non hanno una correlazione diretta (voi due siete proprio cane e gatto) appartenenti a campi semantici distanti e aventi relazioni non imediate.
- Similitudine: figura retorica che consiste nel confrontare due oggetti o concetti diversi, sottolineando le loro somiglianze o differenze. Si usa spesso il termine "come" o "simile a". Esempio: "La sua voce era dolce come il miele".
- Aforisma: formula breve e incisiva che esprime una verità universale o una saggezza popolare. Esempio: "Il tempo è denaro".
- Metafora: figura retorica che consiste nell'attribuire ad un termine il significato di un altro termine con cui ha una qualche somiglianza o associazione. Non viene usato il termine "come". Esempio: "La sua risata è un raggio di sole".
- Antitesi: figura retorica che consiste nel confrontare due concetti o parole opposte o contrastanti. Esempio: "Il giorno della sua nascita fu anche quello della sua morte".
- Onomatopea: figura retorica che consiste nell'imitare con i suoni delle parole i rumori della realtà. Esempio: "Lo stormire delle foglie".
- Personificazione: figura retorica che consiste nell'attribuire qualità umane ad oggetti inanimati o animali. Esempio: "Il vento piangeva tra le foglie".
- Allitterazione: figura retorica che consiste nella ripetizione di uno stesso suono all'interno di una frase o di un verso. Esempio: "Sotto il sole di maggio / le margherite mordono / il margine del campo".
- Anastrofe: figura retorica che consiste nell'inversione dell'ordine naturale delle parole in una frase o in un verso. Esempio: "La notte non dormo mai".
- Ellissi: figura retorica che consiste nell'omissione di una o più parole o frasi, sottintese dal contesto. Esempio: "Sei stata brava oggi, meno che in matematica".
- Iperbole: figura retorica che consiste nell'esagerare la realtà per sottolinearne l'importanza o la grandezza. Esempio: "Ho aspettato un'eternità".
- Sineddoche: figura retorica che consiste nell'utilizzare una parola o una espressione per sostituire un'altra parola o espressione che le è correlata per contiguità, come quando si usa "tetto" per indicare una casa intera o "pietre" per indicare un muro intero.
- Ossimoro: figura retorica che consiste nell'accostare due parole o concetti contraddittori, spesso in modo sorprendente o paradossale. Un esempio di ossimoro è "dolce amaro", in cui il termine "dolce" e "amaro" si contrappongono.
- Sinestesia: figura retorica che consiste nell'accostamento di elementi appartenenti a sensi differenti. In particolare, la sinestesia crea un effetto di fusione tra sensazioni che normalmente sono distinte. Ad esempio, l'espressione "odori colorati" o "note saporite”.
GIACOMO LEOPARDI (1798 - 1837)
- Giacomo Leopardi (1798-1837) è stato uno dei più grandi poeti e pensatori italiani del XIX secolo, noto per la sua profonda riflessione sulla natura umana e sulla condizione esistenziale dell'uomo.
- Nato in una famiglia aristocratica delle Marche, Leopardi trascorse gran parte della sua vita a Recanati, dove si dedicò alla poesia, alla filosofia e alla letteratura. La sua opera si caratterizzò per la capacità di analizzare con profondità e acume la natura umana e la realtà circostante.
- Tra le opere più famose di Leopardi si possono citare le "Canti", raccolta di poesie in cui emerge la sua capacità di esprimere il dolore e la malinconia dell'uomo, le "Operette morali", una raccolta di saggi filosofici e letterari, e lo "Zibaldone", un diario in cui Leopardi annotava pensieri, riflessioni e appunti su vari argomenti.
- La figura di Leopardi influenzò profondamente la letteratura italiana dell'Ottocento e del Novecento, rappresentando una svolta rispetto alla poesia neoclassica e aprendo la strada alla corrente romantica. La sua opera continua ad essere studiata e apprezzata in tutto il mondo per la sua profondità e la sua capacità di esprimere l'essenza dell'esperienza umana.
L'età del Positivismo: Naturalismo e Verismo
- Il Positivismo è una corrente di pensiero filosofico e culturale che si sviluppò nel XIX secolo e si caratterizzò per l'importanza data alla scienza, alla ragione e all'esperienza empirica come strumenti per conoscere il mondo e risolvere i problemi sociali. In Italia, il Positivismo ebbe una forte influenza sulla cultura e la letteratura del tempo, e diede vita a diverse correnti artistiche come il Naturalismo e il Verismo.
- Il Realismo si concentrava sulla descrizione obiettiva e veritiera della realtà, senza alcuna idealizzazione. Il Positivismo, invece, sosteneva che la conoscenza scientifica era l'unica vera conoscenza e che la realtà poteva essere compresa solo attraverso l'osservazione e l'analisi.
- Il Naturalismo, sviluppatosi soprattutto in Francia, ma presente anche in Italia, si concentrava sulla descrizione scientifica e oggettiva della realtà, cercando di cogliere gli aspetti più crudi e brutali della vita umana. Nel Naturalismo, l'uomo era visto come un essere condizionato dall'ambiente e dalla sua biologia, e la letteratura doveva riflettere questa visione della realtà. In Italia, il Naturalismo fu rappresentato soprattutto da Giovanni Verga, che con opere come "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo" rappresentò le difficoltà e le contraddizioni della vita nelle campagne siciliane.
- Il Verismo, sviluppatosi in Italia soprattutto negli anni '70 del XIX secolo, era una corrente letteraria e artistica che si concentrava sulla rappresentazione realistica della vita e della società italiana dell'epoca. Nel Verismo, l'arte doveva rappresentare la realtà senza idealizzazioni o enfatizzazioni, ma cercando di cogliere le contraddizioni e le difficoltà della vita quotidiana. Tra i maggiori esponenti del Verismo in Italia si possono citare Luigi Capuana, Giovanni Verga, Federico De Roberto, e molti altri.
Realismo
- Rappresentazione concreta e oggettiva della realtà.
- Soggetti letterari e destinatari appartenenti alla classe borghese.
- Narratore esterno.
Positivismo
- Metodo scientifico.
- Fiducia incondizionata nella ragione e nel progresso.
- Nascita delle scienze sociali.
- Teoria dell'evoluzione.
Esponenti:
Comte, Taine, Darwin, Durkheim, Spencer
Letteratura naturalista e verista
Naturalismo francese
- Metodo sperimentale delle scienze anche in letteratura.
- Funzione sociale della letteratura.
- Letteratura rivelatrice della vera natura umana e dei suoi legami con l'ambiente.
- Attenzione per gli aspetti degradati della realtà.
- Indagine rivolta al mondo industriale e a quello urbano (piccola borghesia, proletariato e sottoproletariato).
- Canone dell'oggettività e dell'impersonalità.
- Autori:
- Flaubert
- Zola
- Fratelli Goncourt
- Maupassant
Verismo italiano
- Ricostruzione scientifica dei processi psicologici.
- Pessimismo: la letteratura non può contribuire al miglioramento della società.
- Letteratura come «documento umano».
- Rappresentazione oggettiva della realtà
- Indagine rivolta agli umili (pescatori, contadini...) del Meridione.
- Canone dell'oggettività e dell'impersonalità (eclissi dell'autore); «artificio della regressione».
- Artificio dello straniamento.
- Pluralità di registri.
- Discorso indiretto libero.
- Autori:
- Capuana
- Verga
lo scrittore deve sforzarsi di essere il più oggettivo e impersonale possibile nella descrizione della realtà, evitando di introdurre il proprio punto di vista o le proprie emozioni nella narrazione. L'obiettivo è di creare una rappresentazione il più possibile fedele della realtà, utilizzando metodi scientifici per l'osservazione e la descrizione dei fatti.
Ritornare indietro nel tempo all'interno della narrazione, spesso attraverso l'uso di flashback o di ricordi del passato dei personaggi. In questo modo, il narratore cerca di fornire una spiegazione più approfondita delle motivazioni e dei comportamenti dei personaggi, svelando gli eventi che hanno condizionato il loro presente.
Consiste nel presentare la realtà in modo oggettivo e distaccato, mettendo in evidenza gli aspetti negativi e spesso brutali della vita.
GIOVANNI VERGA (1840 - 1922)
- Giovanni Verga (1840-1922) è stato uno dei più importanti scrittori italiani del XIX secolo, e uno dei maggiori esponenti del Verismo letterario italiano. Nato in Sicilia, Verga trascorse gran parte della sua vita a Firenze e a Milano, dove ebbe modo di frequentare i circoli letterari e artistici dell'epoca.
- Le opere di Verga, influenzate dal Realismo e dal Naturalismo, si concentrano sulla descrizione della vita quotidiana dei ceti meno abbienti, con un'attenzione particolare alla vita contadina siciliana. Tra le sue opere più famose si possono citare "I Malavoglia", "Mastro Don Gesualdo", “Rosso Malpelo”, "Cavalleria Rusticana" e molti altri.
- Nelle opere di Verga si può notare una forte attenzione ai dettagli e alla descrizione realistica della vita dei personaggi, senza alcuna idealizzazione o retorica. La sua scrittura è spesso cruda e spietata, e mette in evidenza le difficoltà e le ingiustizie della vita dei ceti meno abbienti dell'epoca.
- Verga fu anche un importante innovatore del linguaggio letterario italiano, utilizzando spesso il dialetto siciliano e creando uno stile di scrittura in grado di rappresentare la realtà in modo ancora più veritiero e autentico.
Vita
- Nasce a Catania nel 1840.
- Si iscrive alla facoltà di legge dell’università di Catania (1858).
- Interrompe gli studi per seguire l’impresa di Garibaldi.
- Nel 1865 lascia Catania per trasferirsi a Firenze.
- Nel 1872 si trasferisce a Milano, dove frequenta gli esponenti della Scapigliatura.
- Nel 1893 torna a Catania.
- Abbraccia il conservatorismo politico e alla vigilia della prima guerra mondiale si schiera su posizioni interventiste.
- Muore nel 1922 a Catania.
Il pensiero e la poetica
- Adesione e presupposti ideologici che si rifanno alle maggiori correnti dell’epoca (Positivismo, Determinismo, Evoluzionismo).
- Concezione pessimistica dell’esistenza.
- Il progresso nasconde drammi individuali e collettivi.
- Canone dell’impersonalità: eclissi dell’autore.
- Adozione di particolari tecniche narrative: “artificio della regressione” e dello straniamento, discorso indiretto libero.
Contesto
- STORIA:
- Moti europei e prima guerra di indipendenza (1848-1849).
- Seconda guerra di indipendenza (1859).
- Nascita del regno d’Italia (1861).
- Terza guerra d’indipendenza (1861) e Roma capitale (1871).
- Triplice alleanza (1882).
- Prima guerra mondiale (1914-1918).
- ECONOMIA E SOCIETA’:
- Problemi dell’Italia unita: miseria, differenze sociali tra Nord e Sud.
- Emigrazione.
- CULTURA:
- Diffusione del Positivismo: esaltazione della scienza.
- Naturalismo.
- Teoria darwiniana dell’evoluzione.
Opere
- La fase pervasiva: opere principali
- Romanzi di argomento storico-patriottico, sentimentale e di critica sociale.
- Produzione ispirata al naturalismo: Nedda (1874).
- La fase verista: opere principali
- Rosso Malpelo (1878): racconto sulla condizione di sfruttamento minorile, inaugura la fase verista.
- Vita dei campi (1880): raccolta di novelle ambientate nel mondo dei contadini e dei pescatori siciliani.
- I Malavoglia (1881): primo romanzo del ciclo dei vinti, narra la storia di una famiglia siciliana di pescatori.
- Novelle rusticane (1883): raccolta in cui è rappresentato il mondo contadino della campagna siciliana. Temi: conflitti sociali, il profitto.
- Mastro-don Gesualdo (1880-1889): secondo romanzo del ciclo dei Vinti, narra l’ascesa sociale ed economica e la successiva decadenza del protagonista.
- Scritti: I Malavoglia e Mastro don Gesualdo
- Mai scritti: La duchessa Leyra, L'onorevole Scipioni, L'uomo di lusso.
La Scapigliatura (1850 - 1870)
- La Scapigliatura era caratterizzata da una forte attenzione all'individualità e alla libertà di espressione, che si rifletteva sia nelle opere d'arte che nella vita quotidiana degli artisti. Il movimento si sviluppò soprattutto a Milano, ma ebbe una certa diffusione anche in altre città italiane come Firenze, Torino e Genova.
- L'obiettivo degli scapigliati era quello di rompere con la tradizione accademica e letteraria dell'epoca, cercando di esprimere la propria individualità e creatività attraverso un linguaggio artistico innovativo e audace. Il movimento ebbe una forte influenza sulla cultura italiana, ispirando numerosi scrittori, poeti, artisti e musicisti dell'epoca.
Caratteristiche principali
- Ribellione antiborghese contro la modernità.
- Rifiuto della tradizione letteraria italiana.
- Dualismo (virtù/vizio, bene/male, ideale/reale).
- Influenze di Hoffmann, Poe, Baudelaire.
- Gusto per il brutto, il macabro, il patologico, il deforme.
- Linguaggio nuovo ed eversivo; espressionismo.
- Autori:
- Scapigliatura lombarda: Tarchetti, Boito, Praga e Dossi
- Scapigliatura piemontese: Camerana e Faldella
Poesia
- Temi scabrosi.
- Provocazione.
Autori:
- Praga
- Boito
Prosa
- Fascino del brutto e della malattia.
Autori:
- Tarchetti
- Dossi
Il Decadentismo (1870 - 1890)
- Il Decadentismo è un movimento culturale che ebbe origine in Francia alla fine del XIX secolo, e si diffuse in tutta Europa, tra cui anche in Italia. Si concentrava sulla rappresentazione dell'arte come sfogo per l'angoscia e la disperazione dell'essere umano, e sulla ricerca di nuove forme di espressione artistica.
- Il Decadentismo si distingueva dal Realismo e dal Positivismo, movimenti culturali che lo precedettero, per la sua attenzione alla ricerca di nuove forme di espressione artistica, l'importanza data al sogno e all'immaginazione, e la messa in discussione dei valori e delle istituzioni tradizionali.
- In letteratura, il Decadentismo si caratterizzava per una scrittura raffinata e ricercata, spesso arricchita da un linguaggio simbolico e suggestivo. I temi principali del Decadentismo erano l'angoscia dell'essere umano di fronte alla condizione umana, la nostalgia per un mondo ideale e irreale, l'estetismo, la sensualità e la morte.
- In Italia, il Decadentismo ebbe come principali esponenti Gabriele D'Annunzio, Ada Negri, Giovanni Pascoli, Luigi Capuana e Italo Svevo. Questi autori si distinsero per la loro ricerca di una nuova forma di espressione letteraria, che mescolava il simbolismo, il decadentismo e l'estetismo.
- Il Decadentismo ebbe un forte impatto sulla cultura europea del tempo, e influenzò molti artisti e scrittori del Novecento. Il movimento decadente è stato anche criticato per la sua eccessiva enfasi sull'individualismo e per la sua esaltazione della malattia e della morte, ma è stato anche considerato un importante momento di svolta nella storia della cultura europea.
Le radici filosofiche e scientifiche
Nietzsche
- Nichilismo e mito del superuomo.
- Negazione dei valori e delle convenzioni borghesi.
- Rifiuto della morale.
Bergson
- Fusione tra scienza e religione.
- Tempo interiore.
- Conoscenza come intuizione.
Freud
- Scoperta dell’inconscio.
- Ruolo delle pulsioni.
- Tre livelli della vita psichica (Es, Super-lo, lo).
Einstein
- Teoria della relatività.
- Equivalenza tra massa ed energia e fra tempo e spazio.
La letteratura decadente
- Eccezionalità dell’artista (veggente, esteta, superuomo).
- Esaltazione di criteri soggettivi (intuizione, irrazionalità, bellezza) e arte come valore assoluto.
Temi
- Rifiuto delle convenzioni borghesi
- Interiorità
- Malattia e morte
- Vitalismo
- Evasione in epoche e paesi lontani
Figure
- Artista maledetto
- Esteta
- Superuomo
- Femme fatale
- Malato
- Inetto
Nuova sensibilità
- Rifiuto del Positivismo
- Ripresa di temi romantici
Le correnti del Decadentismo
Preraffaellismo
- Ritorno al Medioevo e alla sua semplicità e spontaneità.
Rappresentante:
- Rossetti
Parnassianesimo
- Recupero del classicismo.
- L’ «arte per l'arte».
Rappresentante:
- Gautier
teoria secondo cui l'arte deve essere creata e apprezzata per la propria bellezza intrinseca, indipendentemente dal suo scopo pratico o dalla sua funzione sociale.
Simbolismo
Il Simbolismo era un movimento artistico e letterario (più legato alla poesia) che si concentrava sulla rappresentazione di emozioni e concetti astratti attraverso simboli e immagini suggestive, spesso riconducibili all'immaginario dell'arte medievale e rinascimentale. Il Simbolismo intendeva superare la razionalità del Realismo e del Positivismo, e dare spazio alla sfera dell'inconscio e del misterioso. In letteratura, i simbolisti erano soliti utilizzare un linguaggio ricercato e allusivo, e spesso facevano riferimento alla poesia, alla musica e all'arte in generale.
Caratteristiche
- Ricerca di una realtà "altra”.
- "Corrispondenze" tra le cose.
- Linguaggio analogico, evocativo e musicale.
- Potere evocativo delle parole.
- Corrispondeza e analogie.
- Importanza del suono.
- Sinestesie.
- Metrica quasi eliminata.
Precursore
- Baudelaire
- Perfezione della forma, "poesia pura”.
- Poetica delle corrispondenze.
I poeti maledetti
- Verlaine
- Rivolta antiborghese.
- Linguaggio evocativo e musicale.
- Rimbaud
- Poeta veggente.
- Deragliamento dei sensi e indagine dell'ignoto.
- Mallarmé
- Ricerca della parola pura dell’essenza intangibile delle cose.
teoria secondo cui esiste un legame tra le immagini visive, le parole e le idee che si trovano nell'inconscio dell'artista. In altre parole, un oggetto, un'immagine o una parola può avere un significato simbolico che evoca un'idea o un'emozione specifica.
Estetismo
L'Estetismo era un movimento (più legato alla letteratura) che si concentrava sull'estetica e sulla bellezza, rifiutando i valori etici e sociali tradizionali, e dando grande importanza al piacere estetico e al godimento sensuale. L'Estetismo era spesso associato all'opulenza e alla superficialità, ma gli esteti sottolineavano l'importanza della bellezza come unica via di fuga dalle limitazioni della realtà. In letteratura, gli esteti privilegiavano una scrittura raffinata, lussuosa e attenta ai dettagli, che metteva in risalto la bellezza formale delle parole.
Caratteristiche
- Ideale dell'«arte per l'arte».
- Eccezionalità dell'artista.
- Esaltazione della bellezza come esperienza superiore.
- Figura dell'esteta.
- Figura del dandy.
Romanzo estetizzante
- Disprezzo per l'età contemporanea.
- Stile di vita aristocratico e raffinato.
- Tempo del racconto non lineare; spazio come luogo simbolico.
Rappresentanti:
- Huysmans
- Wilde
- D'Annunzio
GIOVANNI PASCOLI (1855 - 1912)
- Giovanni Pascoli (1855-1912) è stato uno dei maggiori poeti italiani del tardo Ottocento e inizio Novecento, nonché un importante studioso di filologia classica.
- La sua poesia è stata influenzata dal Simbolismo francese, ma anche dal gusto per la semplicità della vita contadina e dalla ricerca di un legame con le origini. I temi principali della sua poesia sono la natura, la solitudine, la malinconia, la morte, l'infanzia e il ricordo del passato.
- Le sue raccolte di poesie più famose sono "Myricae" (1891) e "Canti di Castelvecchio" (1903), ma ha scritto anche opere di prosa come "Il fanciullino" (1897), un'opera che tratta dell'infanzia e dell'innocenza perduta, e "L'ode a Roma" (1907), una riflessione sulle vicende storiche della città eterna.
- Pascoli fu anche un grande studioso di letteratura e filologia, e insegnò in varie università italiane. Fu nominato professore di Letteratura italiana all'Università di Bologna nel 1905, e in seguito di Filologia romanza all'Università di Messina.
- La sua vita fu segnata da tragedie familiari, come l'uccisione del padre e degli altri fratelli, evento che ebbe un grande impatto sulla sua poesia.
- Pascoli fu anche un importante simbolo di resistenza culturale, in quanto mantenne una posizione di distacco nei confronti del regime fascista e della sua politica culturale. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la sua originalità, la sua profondità di pensiero e la sua capacità di coniugare la poesia con la filologia e la cultura classica.
Vita
- Nasce a San Mauro di Romagna nel 1855.
- La sua infanzia è segnata dall'assassinio del padre e dalla morte improvvisa della madre, della sorella e di un fratello.
- A Bologna entra in contatto con gruppi socialisti e viene arrestato (1879).
- Si trasferisce con la Sorella Maria nella casa di Castelvecchio di Barga (1895).
- Diviene professore universitario e insegna a Messina, Pisa, Bologna.
- Muore a Bologna nel 1912.
Il pensiero e la poetica
- Attenzione per le piccole cose.
- Rievocazione del "nido" familiare perduto e dei cari defunti.
- Ripiegamento interiore (sensibilità decadente).
- Poesia come esperienza di ingenuità e stupore (poetica del fanciullino).
- Poesia come strumento di conoscenza (Simbolismo).
- Attrazione per l'ignoto e senso di smarrimento davanti all'infinità del cosmo.
- Linguaggio analogico e allusivo.
- Largo uso di figure retoriche (onomatopee, allitterazioni, Sinestesie...).
Contesto
- STORIA:
- Nascita del Regno d'Italia (1861).
- Roma capitale d'Italia (1871).
- Primo governo Giolitti (1892).
- Fine dell'impresa coloniale in Etiopia (1896).
- Assassinio di Umberto I (1900).
- Guerra contro la Turchia (1911).
- Imperialismo e colonialismo delle grandi potenze.
- ECONOMIA E SOCIETA’:
- Grande depressione di fine Ottocento crollo della produzione e aumento della disoccupazione.
- Emigrazione soprattutto verso le Americhe.
- Tensioni sociali provocate dalla crisi economica.
- Nascita di movimenti socialisti e anarchici.
- CULTURA:
- Positivismo.
- Decadentismo.
- Simbolismo.
La teoria del "fanciullo" si riferisce invece all'idea che ogni essere umano conserva all'interno di sé una sorta di innocenza e purezza infantile, che può essere riscoperta e utilizzata come fonte di ispirazione per la poesia.
Opere
- Le raccolte poetiche più importanti:
- Myricae (1891-1903): prima raccolta poetica, incentrata su argomenti umili e modesti ispirati alla vita campestre. Il poeta non rappresenta la realtà secondo schemi naturalistici, ma la carica di significati misteriosi, ricorrendo a un linguaggio simbolico e analogico.
- Canti di Castelvecchio (1903): considerata una continuazione di Myricae, la raccolta ne riprende alcuni temi, come la natura, la vita campestre, l'amore per le cose umili e quotidiane, il mistero e l'ignoto, la rievocazione del "nido" familiare.
- Primi poemetti (1904, seguiti dai Nuovi poemetti (1909): componimenti in terzine dantesche dalla struttura più narrativa, simile a quella di un racconto in versi. I temi sono umili e quotidiani; il lessico accoglie voci dal parlato e dal gergo dei contadini e termini di uso strettamente tecnico.
- Poemi conviviali (1904-1905): poemi di ambientazione classica in cui il poeta affronta temi esistenziali.
- Produzione in prosa:
- Il fanciullino (1897-1903): saggio in cui Pascoli paragona il poeta a un fanciullo che osserva il mondo con stupore e ingenuità, dando voce al «fanciullino» che è in ogni uomo e giustificando cosi l'uso di un linguaggio simbolico, metaforico e allusivo.
- Pascoli scrive anche una serie di saggi di critica letteraria (Minerva oscura, Sotto il velame, La mirabile visione).
- La grande Proletaria si è mossa (1911): discorso in cui Pascoli manifesta il suo sostegno all'impresa coloniale in Libia, con accenti nazionalisti.
GABRIELE D’ANNUNZIO (1863 - 1938)
- Gabriele D'Annunzio (1863-1938) è stato uno dei più grandi scrittori italiani del XX secolo, nonché un personaggio pubblico molto controverso per la sua vita privata e la sua militanza politica.
- D'Annunzio è stato un importante rappresentante del Decadentismo e del Simbolismo, e ha influenzato molti autori e artisti del suo tempo. La sua scrittura è caratterizzata da una grande attenzione al dettaglio e alla forma, e dal ricorso a una lingua raffinata e suggestiva, spesso allusiva e complessa.
- Le sue opere più famose sono "Il piacere" (1889), "L'innocente" (1892), "Il fuoco" (1900) e "Forse che sì forse che no" (1910). Le sue opere teatrali, come "La figlia di Iorio" (1904) e "Fedra" (1909), hanno avuto un grande successo anche sui palcoscenici europei.
- D'Annunzio fu anche un protagonista della vita politica italiana del suo tempo, militando inizialmente nel Partito Socialista, per poi abbracciare posizioni nazionaliste e interventiste durante la prima guerra mondiale. Nel 1919, con il famoso "Volo su Vienna", cercò di conquistare militarmente la città austriaca, suscitando grande scalpore e suscitando l'ammirazione di molti, ma anche il disprezzo di altri.
- Dopo la fine della guerra, D'Annunzio si ritirò a vita privata nel suo Vittoriale degli Italiani sul lago di Garda, dove visse una vita mondana e spesso scandita da scandali. Nel 1922, sostenne l'ascesa al potere di Benito Mussolini, ma in seguito si oppose alla deriva autoritaria del regime fascista.
- D'Annunzio fu un personaggio complesso e controverso, capace di suscitare grandi emozioni e di polarizzare l'opinione pubblica. La sua scrittura ha influenzato molti autori successivi, e la sua figura ha continuato a esercitare un fascino suggestivo anche dopo la sua morte.
Vita
- Nato a Pescara nel 1863
- Alla fine del liceo si trasferisce a Roma (1881).
- Frequenta i salotti mondani e collabora a giornali e riviste.
- Il suo tenore di vita lo porta a contrarre ingenti debiti.
- Si trasferisce a Napoli (1891).
- Breve esperienza come deputato (1897).
- Per sfuggire ai creditori, ripara in Francia (1910).
- Allo scoppio della guerra rientra in Italia, fa propaganda interventista e si arruola.
- Nel 1919 con i suoi legionari occupa Fiume.
- Deluso dagli esiti dell'impresa fiumana ed emarginato da Mussolini, si ritira nella villa di Gardone Riviera (il "Vittoriale degli Italiani")
- Muore nel 1938.
Il pensiero e la poetica
- Agli esordi, I’influenza del classicismo carducciano in poesia e del Verismo verghiano in prosa.
- Estetismo decadente e mito del "vivere inimitabile".
- Culto della bellezza e ideale della vita come opera d'arte.
- Fase della "bontà": influenza di Tolstoj e Dostoevskij; aspirazione alla purezza.
- Lettura di Nietzsche e fase del superuomo.
- Panismo e lezione del Simbolismo francese.
- Fase "notturna": intimismo e autobiografismo.
Contesto
- STORIA:
- Assassinio di Umberto I (1900).
- Guerra di Libia (1911).
- Prima guerra mondiale (1914-1918).
- Marcia su Roma (1922).
- Assassinio Matteotti (1924).
- Leggi "fascistissime" (1925).
- Invasione dell'Etiopia (1935).
- ECONOMIA E SOCIETA’:
- Aiuti americani all'Europa dopa la prima guerra mondiale.
- Crollo di Wall Street (1929) e crisi economica mondiale.
- Roosevelt inaugura il New Deal (1933).
- Belle époque (fine Ottocento e inizio Novecento).
- Tensioni sociali provocate dalla crisi economica del 1929.
- Affermazione del nazionalismo e dell’imperialismo.
- CULTURA:
- Crisi del Positivismo.
- Nichilismo dr Nietzsche.
- Nascita della psicoanalisi.
- Intuizionismo di Bergson.
- Decadentismo.
- Avanguardie.
L'artista deve aspirare a un "vivere inimitabile", ovvero una vita piena di avventure e sensazioni intense che possano ispirare la sua creatività. Solo così l'artista può creare opere che siano vere e autentiche, che possano emozionare e influenzare il pubblico.
E’ l'idea che l'individuo debba aspirare a una superiorità morale ed estetica rispetto alla massa. Secondo D'Annunzio, l'uomo comune è intrappolato nella banalità della vita quotidiana e non ha la capacità di raggiungere la grandezza dell'arte e della bellezza.
Il superuomo, invece, è colui che riesce a superare la mediocrità, la moralità e raggiungere livelli di creatività e bellezza ineguagliabili. D'Annunzio vedeva se stesso come un esempio di superuomo, che viveva una vita straordinaria e creava opere d'arte che trascendevano la realtà ordinaria.
E’ una filosofia che esalta l'unione tra l'essere umano e la natura. Secondo D'Annunzio, l'uomo deve riscoprire la sua connessione primordiale con il mondo naturale e tornare alle radici della sua esistenza.
Opere
- Produzione poetica
- Primo vere (1879) e Canto novo (1882): influenza carducciana.
- Intermezzo di rime (1883): temi morbosi e decadenti.
- Intermezzo (1894): influenza dei simbolisti francesi.
- L'Isottèo e La Chimera (1886-1890): gusto decadente ed estetizzante.
- Elegie romane (1892) e Poema paradisiaco (1893): ritorno a modelli classici e carducciani e a temi più intimi.
- Prime tre raccolte delle Laudi (Maia, Elettra e Alcyone), pubblicate nel 1903, cui si aggiunsero Merope (1912) e l'incompiuta Asterope (1914-1918).
- Opere in prosa
- Le novelle di Terra vergine (1882), Il libro delle vergini (1884), San Pantaleone (1886) riunite nelle Novelle della Pescara (1902): modello verista; rappresentazione forte e morbosa dell'ambiente rurale abruzzese.
- Il piacere (1889): romanzo estetizzante.
- Giovanni Episcopo (1891) e L’innocente (1892): indagine psicologica e aspirazione alla purezza e alla rigenerazione.
- I trionfo della morte (1894), Le vergini delle rocce (1895) e Il fuoco (1900): romanzi del "superuomo": influenza di Nietzsche.
- Forse che si forse che no (1910) anticipa i futuristi.
- Contemplazione della morte (1912), La leda senza cigno (1913), Faville del maglio (1924-1928) e Notturno (1921): stile del frammento; impressionismo e autobiografismo, come pure “Cento e cento e cento e cento pagine del libro segreto...” (1935).
- Produzione teatrale
- La città morta (1896): mito del superuomo.
- La Gioconda (1899), Francesca da Rimini (1901), La fiaccola sotto il moggio (1905): influenze del Verismo e del Decadentismo.
- La figlia di Iorio (1903): ambiente pastorale abruzzese.
Le Avanguardie (Fine 800 - Belle Époque)
- Le avanguardie furono un movimento artistico e culturale che si sviluppò soprattutto in Europa, a partire dalla fine del XIX secolo fino alla prima guerra mondiale. Questo movimento rappresentò una rottura con le tradizioni del passato e una rivoluzione culturale che ebbe un impatto significativo sulla letteratura, l'arte, la musica, la filosofia e l'architettura.
- Tra le principali avanguardie si possono citare:
- Il Futurismo: un movimento artistico e letterario (tipicamente italiano) fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, che enfatizzava la velocità, la tecnologia, la guerra, l’interventismo e il dinamismo della modernità.
- Il Cubismo: un movimento artistico che si sviluppò soprattutto in Francia, fondato da Pablo Picasso e Georges Braque. Il cubismo si caratterizzava per la rappresentazione delle forme geometriche e per la scomposizione degli oggetti in elementi essenziali.
- L'Espressionismo: un movimento artistico e letterario che si sviluppò soprattutto in Germania, che enfatizzava l'interiorità e la soggettività del sentimento umano.
- Il Surrealismo: un movimento artistico e letterario fondato da André Breton nel 1924, che enfatizzava l'importanza del sogno, dell'inconscio e della libera associazione delle immagini.
- Il Dadaismo: un movimento artistico e letterario fondato a Zurigo nel 1916, che rappresentava una totale negazione dei valori e delle convenzioni culturali esistenti.
- Queste avanguardie si caratterizzavano per la ricerca dell'innovazione e della sperimentazione, che spesso andavano a discapito della comprensibilità e dell'accessibilità dell'opera d'arte. Il loro impatto culturale fu enorme e influenzò profondamente la cultura e la società del XX secolo.
Caratteristiche principali
- Rifiuto dei codici artistici tradizionali.
- Rottura con le convenzioni borghesi.
- Arte che deve scuotere e sconvolgere.
- Sperimentalismo.
Le principali Avanguardie
Espressionismo
- Rappresentazione soggettiva della realtà.
- Deformazione, disarmonia.
Autori
- Stramm
- Bern
- Trakl
- Döblin
- Werfel
Dadaismo
- Manifesti.
- Rifiuto della società borghese e della guerra.
- Arte spontanea e dissacratoria.
- Parodia, non-sense.
Autore
- Tzara
Utilizzo di elementi privi di significato logico o razionale, come giochi di parole, assemblaggi casuali di oggetti, performance assurde e provocatorie. L'obiettivo del non-sense dadaista è quello di provocare lo spettatore, di sconvolgerlo, di farlo dubitare della realtà e di ciò che considera normale.
Futurismo
- Manifesti.
- Culto della modernità (macchina e velocità).
- Arte "spettacolo".
- Vitalismo e ideali eroici.
- Celebrazione dell'azione e della guerra.
Surrealismo
- Immaginazione creativa.
- Influenza della psicoanalisi.
- Scrittura automatica.
Autore
- Breton
Celebrazione dell'energia vitale e della forza creativa dell'individuo, che viene considerato come un essere libero e in costante evoluzione.
Poesia futurista
- Negazione dei modelli tradizionali e della forma stessa della poesia (”uccidiamo il chiaro di luna”).
- Suoni onomatopeici.
- Distruzione della sintassi.
- Accostamenti analogici («parole in libertà»).
- Assenza di metrica e punteggiatura.
- Abolizione di avverbi e aggettivi.
- Sconvolgimento dell’aspetto grafico della pagina.
Autori
- Marinetti
- Palazzeschi
- Govoni
- Majakovskij
- Apollinaire
Teatro futurista
- Abolizione dei generi teatrali.
- Teatro "spettacolo" (coinvolgimento degli spettatori)
Autori
- Marinetti
- Chiarelli
- Antonelli
- Rosso di San Secondo
ITALO SVEVO (1861 - 1928)
- Italo Svevo, pseudonimo di Aron Ettore Schmitz (1861-1928), è stato uno scrittore italiano di origine ebrea, nato a Trieste. Svevo è considerato uno dei più importanti autori della letteratura italiana del Novecento e uno dei padri del romanzo moderno.
- Le sue opere parlano di Inetti, quindi originariamente non hanno successo perché in quel primo periodo venivano consumati di più temi come il superuomo di D’Annunzio.
- La sua opera più famosa è "La coscienza di Zeno" (1923), un romanzo psicologico che narra la vita di un uomo che cerca di guarire dalla sua dipendenza dal fumo. Il romanzo è stato apprezzato per la sua innovativa struttura narrativa e per la profondità dell'analisi psicologica del protagonista.
- Svevo iniziò a scrivere tardi nella vita, e il suo primo romanzo "Una vita" (1892) passò quasi del tutto inosservato. Dopo una serie di insuccessi, Svevo abbandonò la scrittura per dedicarsi al commercio. Fu grazie all'incontro con James Joyce, che Svevo conobbe durante la sua attività commerciale, che il suo talento letterario fu riscoperto e apprezzato.
- Svevo scrisse anche altre opere, tra cui "Senilità" (1898), un romanzo che tratta la tematica della crisi dell'età matura, e una serie di raccolte di racconti. La sua opera è stata influenzata dallo stile realistico di Tolstoj e Flaubert, ma anche dalla filosofia di Schopenhauer e Nietzsche.
- Svevo visse in un'epoca di grandi cambiamenti e tensioni, in un territorio, come quello di Trieste, che fu a lungo zona di confine tra diverse culture e nazioni. Questo contesto storico e culturale si riflette nella sua opera, che è caratterizzata dalla riflessione sulla condizione umana e sul senso dell'esistenza.
Vita
- Nasce a Trieste nel 1861.
- Dopo gli studi, entra a lavorare banca.
- Grazie al matrimonio, entra nella ditta del suocero e diviene un imprenditore di successo.
- Gli impegni di lavoro e gli insuccessi letterari lo inducono al "silenzio".
- Scrive La coscienza di Zeno per incoraggiamento di Joyce.
- La sua produzione narrativa viene apprezzata dalla critica grazie a un articolo di Montale.
- Muore nel 1928.
Il pensiero e la poetica
- Influsso del Realismo e del Naturalismo e loro graduale Superamento.
- Memoria come strumento per far riaffiorare il passato (influsso di Proust).
- Influsso delle teorie freudiane.
- Visione pessimistica dell'uomo e dei suoi comportamenti.
- Vita come lotta (secondo le teorie darwiniane).
- Vita come malattia e la figura dell'inetto.
- Innovazione delle tecniche narrative (Coscienza di Zeno): scomparsa del narratore onnisciente, mescolanza di passato e presente, ironia, lingua non letteraria
Contesto
- STORIA:
- Roma capitale del Regno d'ltalia (1871).
- Problemi dell'ltalia meridionale.
- Sinistra al potere (1876).
- Età giolittiana (1903-1914).
- Prima guerra mondiale (1914 1918).
- Rivoluzione russa (1917).
- Trieste diventa italiana (1920).
- Avvento del fascismo.
- ECONOMIA E SOCIETA’:
- Crisi economica del primo dopoguerra.
- Aiuti americani ai paesi europei.
- Belle époque (fine Ottocento e inizio Novecento).
- Tensioni sociali prima e dopo la prima guerra mondiale.
- Biennio rosso in Italia (1919 - 1920).
- CULTURA:
- Critica al Positivismo.
- Crisi dei valori borghesi.
- Nascita della psicoanalisi.
- Einstein: teoria della relatività.
- Avanguardie storiche
- Romanzo della "crisi"
Opere
- Una vita (1892): romanzo che ha come protagonista l'inetto Alfonso Nitti, un intellettuale incapace di inserirsi nella società, che sceglie il suicidio; descrizioni realistiche di ambienti e personaggi.
- Senilità (1898): protagonista è un altro inetto, Emilio Brentani, che si rinchiude in una malinconica e precoce vecchiaia; studio dell'interiorità dei personaggi.
- La coscienza di Zeno (1923): romanzo psicoanalitico, strutturato per nuclei tematici; è la storia dell'inetto Zeno Cosini e dei suoi tentativi di curare la sua nevrosi con la psicoanalisi; scandaglio della psiche umana.
- Il vecchione o Le confessioni del vegliardo (1928): romanzo incompiuto che ha gli stessi personaggi della Coscienza, con Zeno ormai vecchio.
- Profilo autobiografico (1928): autobiografia raccontata in terza persona.
- Pagine di diario (1954, postume): frammenti narrativi, dediche a familiari e amici, aforismi.
LUIGI PIRANDELLO (1867 - 1936)
- Luigi Pirandello (1867-1936) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta italiano, noto soprattutto per le sue opere teatrali e per il romanzo "Il fu Mattia Pascal". Pirandello fu uno dei maggiori rappresentanti del teatro dell'assurdo e del surrealismo, che influenzò molti autori del Novecento.
- Le sue opere sono caratterizzate dalla riflessione sulla natura dell'identità e sulla complessità dell'esistenza umana. Pirandello analizzò le molteplici sfaccettature della personalità umana, esplorando i temi dell'alienazione, della follia, della solitudine e della disgregazione dell'identità.
- Tra le opere teatrali di Pirandello si possono citare "Sei personaggi in cerca d'autore", "Enrico IV", "L'ultimo padre", "Ciascuno a suo modo" e "Questa sera si recita a soggetto". Queste opere sono state considerate come le pietre miliari del teatro moderno, in cui la scena si trasforma in un luogo di esplorazione psicologica e filosofica.
- Pirandello ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1934, in riconoscimento della sua capacità di rappresentare la complessità dell'esperienza umana. La sua opera influenzò profondamente la letteratura e il teatro del XX secolo, e le sue tematiche sono ancora oggi al centro del dibattito culturale contemporaneo.
Vita
- Nasce ad Agrigento nel 1867.
- Nel 1892 si stabilisce a Roma e inizia l'attività letteraria.
- Nel 1894 si sposa.
- Nel 1903 crollano le miniere di zolfo della sua famiglia.
- Nel 1919 ricovera in clinica la moglie per malattia mentale.
- Nel 1924 aderisce al Partito fascista e fonda il Teatro d'Arte di Roma.
- Riceve il premio Nobel per la letteratura (1934).
- Muore nel 1936.
Il pensiero e la poetica
- Relativismo conoscitivo.
- Contrasto tra vita (flusso costante, perenne divenire) e forma (regole e convenzioni sociali).
- Tema delle maschere, imposte dalla società o dall'individuo stesso.
- Trappole delle convenzioni sociali.
- Umorismo («sentimento del contrario») che si realizza quando percepiamo le radici dolorose del comico.
Contesto
- STORIA:
- Prima guerra mondale (1914 - 1918).
- Rivoluzione russa (1917).
- Marcia su Roma (1922).
- Leggi "fascistissime" (1925 - 1926), Inizio della dittatura.
- Ascesa del nazionalsocialismo in Germania (1933).
- ECONOMIA E SOCIETA’:
- Crisi economica del primo dopoguerra
- Aiuti americani all’Europa.
- Crollo della borsa di Wall Street (1929) e crisi economica.
- Belle époque (fine Ottocento e inizio Novecento).
- Tensioni sociali prima e dopo la prima guerra mondiale.
- CULTURA:
- Critica al Positivismo.
- Crisi dei valori borghesi.
- Nascita della psicoanalisi.
- Teoria della relatività di Einstein.
- Attività delle Avanguardie storiche.
- Romanzo della "crisi".
L'umorismo (sentimento del contrario) è per Pirandello una forma d'arte superiore alla comicità, poiché si basa su una visione del mondo profonda e filosofica. L'umorismo, infatti, non si limita a far ridere il pubblico, ma cerca di far riflettere sulle contraddizioni della vita e dell'essere umano.
La comicità (avvertimento del contrario), invece, è spesso basata su una situazione paradossale, su uno scontro tra i personaggi o su battute ingenue e a volte volgari. Non si preoccupa di essere profonda o filosofica, ma cerca solo di far ridere il pubblico.
Per l'autore, l'essere umano non ha un'identità fissa e definita, ma cambia continuamente in base al contesto e alla situazione in cui si trova. Pirandello utilizza quindi il concetto di maschera per rappresentare questa molteplicità di identità.
Secondo Pirandello, ogni persona indossa una maschera che nasconde la sua vera natura e che varia a seconda delle circostanze. La maschera rappresenta quindi una sorta di difesa che l'individuo mette in atto per proteggersi dagli altri e per mascherare le sue insicurezze e le sue debolezze.
Opere
- Le novelle
- Novelle per un anno (1922-1937), ambientate nel mondo rurale siciliano e in quello impiegatizio romano, affrontano tutti i temi della poetica pirandelliana.
- Le raccolte tarde “Berecche e la guerra” (1934) e “Una giornata” (1937) per le atmosfere allucinate e oniriche sono vicine alla letteratura Surrealista.
- I saggi Tra i saggi, il più importante è L'umorismo (1908), in cui I'autore fissa le basi teoriche della sua poetica.
- I romanzi
Pirandello scrisse sette romanzi, i più importanti dei quali sono:
- Il fu Mattia Pascal (1904).
- Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1925).
- Uno, nessuno e centomila (1926).
Hanno come temi centrali la crisi d'identità, le convenzioni sociali, la contrapposizione tra vita e forma, le maschere.
- Il teatro
La produzione teatrale di Pirandello comprende:
- il teatro dialettale, composto da opere quali: Il berretto a sonagli (1917) e Lo patente (1918).
- il teatro del grottesco di cui fanno parte ll piacere dell’onestà (1917), Così è (se vi pare) (1917), Il giuoco delle parti (1918).
- il "teatro nel teatro", che mette in scena problemi e tematiche del teatro stesso, come in Sei personaggi in cerca d'autore (1921), Enrico IV (1922), Ciascuno a suo modo (1924), Questa sera si recita a soggetto (1930);
- il "teatro dei miti", cui appartiene la trilogia La nuova colonia (1928), Lazzaro (1929), I giganti della montagna (1930).
FILIPPO TOMMASO MARINETTI (1876 - 1944)
- Filippo Tommaso Marinetti è stato un poeta, scrittore e teorico d'arte italiano, nato a Alessandria nel 1876 e morto a Bellagio nel 1944. È stato il fondatore e il principale esponente del movimento futurista, che ha avuto un grande impatto sulla cultura italiana ed europea del XX secolo.
- Marinetti è stato educato in una famiglia benestante e ha studiato legge a Parigi, dove si è interessato alla letteratura francese e alla cultura moderna. Nel 1909 ha pubblicato il Manifesto del Futurismo, un'opera polemica e provocatoria in cui ha esposto le sue idee sulla necessità di liberare l'arte dalle tradizioni del passato e di celebrare la modernità, la tecnologia e la velocità.
- Il Futurismo si è diffuso rapidamente in Italia e in Europa, e Marinetti ha continuato a promuoverlo attraverso manifesti, conferenze, spettacoli teatrali e performance pubbliche. Il movimento ha avuto un impatto significativo sulla cultura italiana ed europea, influenzando le arti visive, la letteratura, l'architettura, la musica e il cinema.
- Nel corso della sua vita, Marinetti ha svolto anche un'attività politica, appoggiando il regime fascista e diventando un fedele collaboratore di Mussolini. Tuttavia, ha continuato a promuovere il Futurismo anche durante il regime fascista, criticando il nazionalismo e l'ideologia conservatrice.
- Tra le opere di Marinetti si possono citare Zang Tumb Tumb (1914), un poema sulla guerra che utilizza la tecnica della parola in libertà, e Mafarka il futurista (1910), un romanzo in cui viene esaltata la figura del superuomo futurista. Marinetti ha anche scritto numerosi saggi e articoli sulla teoria e la pratica del Futurismo.
GIUSEPPE UNGARETTI (1888 - 1970)
- Giuseppe Ungaretti (1888-1970) è stato uno dei maggiori poeti italiani del XX secolo, noto per la sua poesia ermetica e per l'intensità emotiva della sua scrittura.
- Ungaretti nacque in Egitto, da genitori italiani, ma trascorse gran parte della sua vita in Italia e si arruolò volontario nella prima guerra mondiale. La sua esperienza in trincea influenzò profondamente la sua poesia, che si caratterizzò per la capacità di esprimere il dolore e la sofferenza dell'uomo.
- Le sue poesie, spesso brevi e dense di significato, sono state definite come "ermetiche" perché cercavano di esprimere concetti e sensazioni attraverso l'uso di immagini e simboli essenziali. Tra le opere più famose di Ungaretti si possono citare "L'allegria", "Sentimento del tempo", "Veglia" e "Il dolore".
- La poesia di Ungaretti fu molto influente per i poeti successivi e rappresentò una rottura con le forme classiche della poesia italiana. Grazie alla sua sensibilità e alla sua capacità di esprimere l'essenza dell'esperienza umana, Ungaretti è stato considerato uno dei più grandi poeti italiani del Novecento.
Vita
- Nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888.
- Trascorre gli anni giovanili in Egitto.
- Frequenta l'università a Parigi (1912) ed entra in contatto con i principali esponenti delle Avanguardie.
- Si arruola come volontario nella prima guerra mondiale.
- Soggiorna a Roma dal 1921 al 1936.
- Crisi spirituale e conversione religiosa (1928).
- Si trasferisce per alcuni anni in Brasile dove insegna l’italiano e letteratura (1936 - 1942).
- Torna in Italia (1942) e muore a Milano nel 1970.
Il pensiero e la poetica
- Prima fase
- Autobiografismo.
- L'incombere angoscioso della morte.
- Parola come illuminazione.
- Poesia come strumento per arrivare all'essenza delle cose.
- Sperimentalismo: essenzialità espressiva, verso libero, abolizione della punteggiatura; frammentarismo sintattico; uso dell’analogia.
- Seconda fase
- Recupero della tradizione lirica italiana e della poetica barocca.
- Riflessioni su temi elevati e profondi.
- Linguaggio ricercato, arduo e complesso.
- Frequenti associazioni analogiche.
- Terza fase (dopo la WW2)
- Universalità del dolore.
- Compostezza formale.
- Torna allo stile della prima fase.
Contesto
- STORIA:
- Prima guerra mondiale (1914 - 1918).
- Rivoluzione russa (1917).
- Avvento dei totalitarismi (fascismo in Italia, 1925, nazismo in Germania, 1933).
- Seconda guerra mondiale (1939 - 1945).
- Nascita della Repubblica italiana (1946).
- ECONOMIA E SOCIETA’:
- Aiuti americani ai paesi europei dopo la prima guerra mondiale.
- Crollo della Borsa di Wall Street (1929) e crisi economica europea.
- Roosevelt inaugura il New Deal (1933).
- Belle époque (ultimi decenni dell'Ottocento e primi anni del Novecento): trionfo della borghesia e del progresso.
- Miglioramento delle condizioni di vita nel secondo dopoguerra.
- Società dei consumi (anni Cinquanta-Sessanta).
- CULTURA:
- Decadentismo.
- Avanguardie.
- Esistenzialismo.
- Ritorno all’”ordine” ("La Ronda").
Opere
- Prima fase
- L'Alegria (1931): alla base della raccolta vi è una componente autobiografica (le esperienze di soldato durante la prima guerra mondiale, i ricordi degli anni vissuti in Egitto). Il poeta inaugura lo sperimentalismo stilistico.
- Seconda fase (crisi spirituale)
- Sentimento del tempo (1933): recupero della dimensione religiosa e di moduli espressivi tradizionali; il barocco ungarettiano.
- Terza fare (dolore dopo la WW2)
- Il dolore (1947): sulla raccolta predomina il senso di vuoto di fronte al dolore; si fa più marcato il recupero della tradizione.
- La terra promessa (1950): meditazione sul destino dell'umanità.
- Un grido e paesaggi (1952): ricordi brasiliani.
- Il taccuino del vecchio (1960): i temi sono quelli della morte e del senso di caducità.
- Vita d'un uomo (1969): è la raccolta completa di tutta la produzione poetica ungarettiana.
EUGENIO MONTALE (1896 - 1981)
- Eugenio Montale (1896-1981) è stato uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, noto per la sua poesia densa e complessa, caratterizzata da una grande capacità di introspezione e di analisi della realtà.
- Montale nacque in Liguria e trascorse gran parte della sua vita tra Genova e Firenze. La sua poesia si caratterizzò per l'utilizzo di una lingua scarna e asciutta, ma al tempo stesso molto evocativa, capace di descrivere con grande precisione le sensazioni e le emozioni umane.
- Tra le opere più famose di Montale si possono citare "Ossi di seppia", "Le occasioni", "La bufera e altro" e "Satura", in cui emerge la sua attenzione verso il rapporto tra l'uomo e la natura, la vita e la morte, l'amore e il dolore.
- Montale ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1975, in riconoscimento della sua capacità di rappresentare l'essenza dell'esperienza umana attraverso la sua poesia. La sua opera influenzò profondamente la letteratura italiana del Novecento e rappresentò una svolta rispetto alla poesia ermetica di autori come Ungaretti e Quasimodo, aprendo la strada a nuove correnti poetiche.
- Partecipa alla WW2 nella resistenza (ed è un grande anti-fascista).
- Disprezza la società di massa.
- Mantiene uno stile classico perchè è convinto che la poesia possa sopravvivere nel tempo solo in forma classica.
E’ uno strumento utilizzato per descrivere concetti difficili da esprimere a parole attraverso delle immagini.
SALVATORE QUASIMODO (1901 - 1968)
- Salvatore Quasimodo (1901-1968) è stato un poeta italiano, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1959, insieme a Samuel Beckett e Miguel Angel Asturias.
- Quasimodo nacque a Modica, in Sicilia, e trascorse gran parte della sua vita a Firenze, dove si dedicò alla poesia, alla letteratura e alla critica d'arte. La sua poesia si caratterizzò per la capacità di rappresentare con grande forza espressiva il dolore e la sofferenza dell'uomo, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale.
- Tra le opere più famose di Quasimodo si possono citare "Giorno dopo giorno", "Odore di eucalipto", "La vita non è sogno", "Ed è subito sera", in cui emerge la sua attenzione alla natura, al paesaggio e alla vita quotidiana. La sua poesia si caratterizzò per una grande capacità di introspezione e di analisi della realtà, nonché per l'attenzione alla dimensione morale e religiosa dell'essere umano.
- La figura di Quasimodo influenzò profondamente la letteratura italiana del Novecento, rappresentando una svolta rispetto alla poesia ermetica di autori come Ungaretti e aprendo la strada a nuove correnti poetiche, come quella della poesia civile. La sua opera continua ad essere studiata e apprezzata in tutto il mondo per la sua forza espressiva e la sua capacità di rappresentare l'essenza dell'esperienza umana.
- Ottiene un primo successo con le sue traduzioni da testi greci sulla Sicilia.
SCHEMA RIASSUNTIVO
Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - 1837)
- Neoclassicista.
- Opere importanti:
- Zibaldone
- Operette morali
- L’infinito
Naturalismo
- Descrizione oggettiva della realtà.
- Aspetti crudi e brutali della vita.
Positivismo
- Fiducia nel progresso e nella ragione.
Realismo
- Soggetti borghesi.
- Descrizione oggettiva della realtà, senza idealizzazioni.
Verismo
- Processi psicologici.
- Sfiducia nella letteratura come strumento per migliorare la società.
Giovanni Verga (Catania 1840 - 1922)
- Verista.
- Vita dei ceti meno abbienti siciliani.
- Dialetto siciliano.
- Opere importanti:
- Ciclo dei vinti ( I Malavoglia, Mastro don Gesualdo, La duchessa Leyra, L'onorevole Scipioni, L'uomo di lusso)
- Rosso Malpelo (1878)
La Scapigliatura (1850 - 1870)
- Attenzione all’individualità e alla libertà di espressione.
- Milano, Firenze, Torino, Genova.
- Antiborghese.
- Rifiuto della tradizione.
- Gusto per il brutto.
Decadentismo (1870 - 1890)
- Nato in Francia.
- Arte = sfogo per l’angoscia umana.
- Importanza del sogno e dell’immaginazione.
- Scrittura raffinata.
- Ricerca di una nuova forma di espressione.
- Malattia e morte.
- Rifiuto convenzioni borghesi.
- Correnti:
- Simbolismo (es. Pascoli)
- Rappresentazione di emozioni e concetti attraverso i simboli.
- Linguaggio evocativo.
- Estetismo (es. D’Annunzio)
- Si concentra sulla bellezza.
- Rifiuto dei valori tradizionali.
- Scrittura raffinata.
- Simbolismo (es. Pascoli)
Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna 1855 - 1912)
- Simbolista.
- Temi: malinconia, nido, fanciullo.
- Opere importanti:
- Myricae
- Canti di Castelvecchio
- X Agosto
- La grande proletaria si è mossa
Gabriele D’Annunzio (Pescare 1863 - 1912)
- Esteta.
- Temi: superuomo, vivere inimitabile, panismo.
- Opere importanti:
- Il Piacere
- Alcyone
- La pioggia nel pineto
- Notturno
- 1919 Impresa di Fiume.
Le Avanguardie del ‘900
- Europa della Bell’Epoquè.
- Rottura con la tradizione.
- Correnti:
- Futurismo
- Esalta la velocità, la guerra, l’automobile.
- Non c’è punteggiatura.
- Manifesti.
- Scrittura automatica.
- Distruzione della sintassi.
- Aspetto grafico.
- Dadaismo
- No-sense.
- Cubismo
- Surrealismo
- Psicanalisi.
- Immaginazione creativa.
- Futurismo
Italo Svevo (Trieste 1861 - 1928)
- Inetti.
- Romanzo psicologico.
- Teorie freudiane.
- Vita = lotta.
- Opere importanti:
- La coscienza di Zeno (1923)
- Il Vecchione
- Una vita
- Senilità
Luigi Pirandello (Agrigento 1867 - 1936)
- Surrealismo.
- Teatro dell’assurdo.
- Umorismo e Comicità.
- Maschere.
- Adesione al PNF.
- Realismo conoscitivo.
- Opere importanti:
- Il fu Mattia Pascal
- La patente
- L’umorismo
- Uno, Nessuno e Centomila
- Spettacoli:
- 6 personaggi in cerca d’autore
- Enrico IV
Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria 1876 - 1944)
- Fondatore Futurismo.
- Fascista.
- Opere importanti:
- Manifesto futurista
- Zang Tumb Tumb
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto 1888 - 1970)
- Poeta.
- Inventore ermetismo insieme a Quasimodo.
- Partecipa alla WW1.
- Opere importanti:
- L’allegra
- Veglia
- Il dolore
- Mattina
- Soldati
Eugenio Montale (Genova 1896 - 1981)
- Stile classico.
- Anti-fascista.
- Introspezione.
- Sentimenti umani.
- Opere importanti:
- Ossi di seppia
- Satura
Salvatore Quasimodo (Modica 1901 - 1968)
- Fondatore ermetismo insieme a Ungaretti.
- Dolore e sofferenza umana.
- Traduzione di testi greci sulla Sicilia.
- Opere importanti:
- Giorno dopo giorno
- Ed è subito sera